Detective allo Sbaraglio, tra Mito e Realtà: 10 Cose da Sapere se Vuoi Diventare Investigatore Privato

 

L’investigatore privato è una figura affascinante, ma la realtà della professione è molto lontana dalle storie di film e romanzi. Ho lavorato come investigatore per quindici anni e, nonostante i miei 25 anni nel settore della sicurezza, posso dire che questa carriera è intrisa di stereotipi. Mio padre, che fu un formidabile detective, mi sconsigliava di intraprendere questa strada, ma la mia passione mi ha spinto a provarci lo stesso.

Ecco ciò che ho imparato durante la mia carriera:

1. Dovrai Essere Sia Detective che Imprenditore

Diventare investigatore privato non significa solo risolvere casi, ma anche gestire un’attività commerciale. Senza doti imprenditoriali, è facile fallire in questo settore. Gestire un’agenzia investigativa implica una commistione folle di ruoli, e chi non ha capitali rischia grosso.

2. Non Basta il “Fiuto”

Molti credono di avere il talento naturale per diventare investigatore, ma la realtà è molto diversa. Una volta abbiamo convocato 100 persone convinte di avere “fiuto” per la professione. Alla prova pratica ne sono rimaste solo tre o quattro. Essere un bravo investigatore richiede molto di più.

3. Troppe Agenzie, Poca Qualità

Il mercato è pieno di agenzie investigative, spesso gestite da persone non qualificate. Molte sopravvivono solo grazie a servizi di basso profilo come l’antitaccheggio, e solo poche si distinguono davvero nel settore delle investigazioni più complesse.

4. I Tempi d’Oro Sono Finiti

Negli anni ’70 e ’80, gli investigatori privati prosperavano grazie all’espansione economica e alle leggi più severe in tema di infedeltà. Oggi, con la globalizzazione e la tecnologia, le cose sono molto cambiate, e la professione non è più così redditizia come una volta.

5. Le Università Non Preparano per il Mondo Reale

Alcune facoltà universitarie promettono di formare gli investigatori del futuro, ma la realtà è che sfornano solo giovani disoccupati. Non preparano alla parte pratica della professione, e spesso alimentano illusioni in un settore già in crisi.

6. Le Associazioni di Categoria Hanno Fallito

Le associazioni di categoria non sono riuscite a risolvere i problemi del settore. Invece di fare pressioni per migliorare la situazione degli investigatori, si concentrano solo sulla vendita di corsi di formazione.

7. Un Investigatore in Bilico con la Legge

Spesso gli investigatori privati italiani sono costretti a infrangere la legge per ottenere le informazioni di cui hanno bisogno. Le norme obsolete rendono difficile lavorare nella legalità. Solo nel 2010 alcune limitazioni sono state rimosse, ma restano molte difficoltà.

8. La Concorrenza Sporca

La concorrenza tra agenzie investigative non si basa sulle capacità professionali, ma su campagne pubblicitarie spesso grottesche. Questa lotta per l’auto-glorificazione ha attirato l’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

9. I Costi Fissi Uccidono il Business

Aprire e mantenere un’agenzia investigativa in Italia è costoso. Tra l’affitto obbligatorio di un ufficio e le tasse, le spese fisse possono schiacciare le finanze di un investigatore, specialmente se i guadagni sono instabili.

10. I Miti Tecnologici Sono Falsi

Contrariamente a quanto si pensa, gli investigatori privati non possono usare la maggior parte delle tecnologie avanzate come microspie. L’unico strumento concesso è il GPS, e tutto il resto è illegale. Anche l’idea che un investigatore possa lavorare su incarichi internazionali è falsa: fino al 2008, non si poteva nemmeno uscire dalla provincia senza autorizzazione speciale.

CONCLUSIONI

Nonostante il settore degli investigatori privati sia in crisi, non ho mai smesso di lottare per i diritti della categoria. Oggi, i problemi di cui mio padre si lamentava 30 anni fa sono ancora presenti. La mia frustrazione mi ha portato a rinunciare alla licenza nel 2009, ma la passione per questa professione non è mai scomparsa.

Alessandro Cascio – Segretario Nazionale APIS