Il Presunto “Rischio di Rappresaglia”
La motivazione giuridica che consente ai dipendenti degli Istituti di Vigilanza di essere armati anche fuori servizio è legata al presunto “rischio di rappresaglia” da parte dei criminali. Tuttavia, se questo pericolo è concreto per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che contrastano la delinquenza, appare infondato per le guardie giurate, che si limitano a vigilare sui beni e non sono coinvolte direttamente nella repressione dei reati.
Stress e Risposte Emotive Pericolose
Un’altra ragione per cui è sensato limitare la disponibilità di un’arma fuori servizio per le guardie giurate è il fatto che il loro lavoro è particolarmente usurante, spesso caratterizzato da condizioni di stress cronico. Questo stress può causare risposte emotive pericolose, soprattutto se si è in possesso di un’arma. La cronaca recente evidenzia quanto questo fenomeno sia preoccupante.
Dati sugli Omicidi Compiuti dalle Guardie Giurate
Nel 2012, secondo il “Rapporto sulla criminalità in Italia” condotto dal Ministero dell’Interno, gli omicidi volontari sono stati 528. Di questi, 175 sono stati commessi per motivi passionali, con una trentina di delitti perpetrati proprio con le armi in dotazione alle guardie giurate (o ex). È sorprendente notare che mentre le organizzazioni criminali hanno commesso 84 omicidi nello stesso periodo, le G.p.G. sono responsabili di una quantità pari al 35% degli omicidi compiuti dai clan mafiosi in un anno.